
Sgomberi... no, non i pesci... quelli sono muti e non infastidiscono i punkabbestia bolognesi... è la paura di non riuscire più a fagocitare nei centri sociali, nelle cosiddette "zone occupate" (sì, occupate, perchè non sono le loro, ma se ne appropriano), in qualsiasi posto del quale riescano a prendere potere per farvi vigere le loro "leggi alternative".

Chiaro, la colpa è di quegli scassapalle dei cittadini! Eh, cosa avranno mai da lamentarsi, questi cittadini! Ma come, non è favoloso che la quasi totalità della gente che popola aree quali la Bolognina, Via Zamboni, eccetera siano dei pulcioni strafatti produttori di feci e vomito? Non è grandioso questo pullulare di gente che quando sei per strada si urlano contro, sfottono "i ricchi", imbrattano i muri, sono talmente ubriachi che tappezzano i marciapiedi con i loro corpi buttati qua e là attorniati da bottiglie di birra vuote e cani malaticci e puzzolenti? Come poter avere da ridire contro quei meravigliosi capannoni pieni di persone talmente civili che si ha paura a passarci vicino pure di giorno???
Comunque apprezzo la loro coerenza: hanno dato contro a "quel fascista di Guazzaloca", ma riescono a fare altrettanto anche con il loro amato Coffy-compagno, il buon vecchio cinese, il sindacalista evoluto a sindaco, il nemico acerrimo dei lavavetri, l'uomo che ha mandato in fallimento i locali di Bologna con la legge antidegrado. Insomma, Cofferati.

Dress-code? Allora. Pantalone largo, chiappa scoperta, pezzi di stoffa cascanti da ogni dove, magliettina a righe, scarpa da skater, collare borchiato, catene sparse, capelli multicolor, unghie nere (sia di sporco che di smalto), faccia depressa e cane al guinzaglio.
Way of life? Allora. Atteggiamento "io sono una vittima del sistema", camminata svaccata, spalla ricurva, atteggiamento critico, luoghi comuni appartenenti alla massa, lamentela facile, obbligo di alcool e droga. Il tutto finanziato dalla carta di credito di papà o mamà.

Ah, dimenticavo... è anche impossibile viverci per noi "oppressori".