sabato 31 maggio 2008

Ceci n'est pas...

Raid alla Sapienza. Si è subito gridato al ritorno del fascismo.

Ironia della sorte, il capo di questi strani fascisti ha un tatuaggio di CHE GUEVARA sul braccio.

I comunisti, che NON SONO IPOCRITI, hanno subito ribattuto:

"IL TATUAGGIO DI CHE GUEVARA NON VUOL DIRE CHE SIA UN COMUNISTA!"

Mi vengono in mente due cose: una barzelletta romagnola e un quadro di Magritte... la barzelletta è questa:

"Un bambino dice al padre: "Papà, lo sai che gli asini volano?!?" e il padre gli tira uno scapaccione e gli urla: "Come gli asini volano! Ma chi ti ha detto questa stronzata!" e il bambino risponde "L'ho letta su "L'Unità"!!!" e il padre: "Non è che volano... svolazzano...."




E ora godetevi il quadro di Magritte e la mia reinterpretazione.




Enjoy!

Carlì

venerdì 30 maggio 2008

Io volevo la Barbie Sirena...

Belli gli anni '80, quando tutti i maglioni avevano improponibili motivi invernali quali sciatori pixellosi,fiocconi di neve di dimensioni discutibili o ambigui animali - sempre pixellosi - vagamente somiglianti a cervicapre. Le auto erano squadrate, avere una console era un lusso e le bambine giocavano ancora con leBarbie.

Sì perchè tutte le bambine desideravano una Barbie. C'era quella che costava 8.000 lire, che potevi comprare anche in edicola. Era bionda, aveva indosso solo un costumino da bagno, le sue scarpette rosa e magari in dotazione aveva un pettine. Oppure se eri una bambina ricca potevi mirare alla Barbie Special Edition.

Erano proprio delle chicche, con i vestiti in velluto, diademi sfarzosi, borsetta di pelliccia. Costava 120.000 lire (non me lo dimenticherò mai), ma le bambine bionde e boccolose che possedevano la villa di Barbie - e non la casa-valigetta come me - potevano permettersela.

Poi avevi un umilissimo Ken, che poteva essere la versione da bambina povera, coi capelli finti, la faccia da fesso e un vestito da nerd (pantalone azzurro, camicia a righe, bretelle e mocassini) o il figaccione con i capelli pettinabili, sicuro partner della Barbie Lusso.

E così tra bambine si faceva a gara per chi aveva la Barbie più bella.

Adesso si fa la gara a chi ha la Bratz più troia.



Bratz è una bambola diseducativa. Ha il piercing, il tatuaggio, lo sguardo imbagascito, i capelli da
punkabbestia, delle volgarissime zeppe ed un abbigliamento discutibile. Ora, non voglio mettere in dubbio che sia più realistica una quindicenne zoccola rispetto ad una quindicenne principessa, però... insomma, quando ero piccola e giocavo con Barbie, mi inventavo romantiche e travagliate storie d'amore (operavo anche le Barbie perchè avevo pochi Ken, bruciando le tette per appiattirle, rasando i capelli e comprando lo smalto nero per disegnare il pizzetto, ma questa è un'altra storia), sognando di vivere un giorno quelle situazioni.

Con le Bratz cosa sognano le bambine? "Uhhh... come vorrei diventare una spacciatrice... uuuuhhh... mi piacerebbe tanto farmi quindici giorni di galera per sfruttamento della prostituzione...."

Mai bambola fu più azzeccata.

Forse potete pensare che ho una visione tragica del mondo, ma penso di essere molto più realistica di qualsiasi

Bratz Adolescente Zoccola. Esistono già anche le Bratz Emo, con tanto di chitarra elettrica e frangetta-elimina-campo-visivo. Una figata. Qui accanto potete vedere la versione "Darkettona Punkabbestia", con tanto di cane e rossetto nero. Una figata.

Voglio brevettare una Bratz con tanto di cartoncini di LSD da decorare a piacere... farei un botto di soldi, non trovate?

Comunque io da piccola ho sempre desiderato la Barbie Sirena. Non l'ho mai avuta ed ero gelosissima delle amiche che ce l'avevano... Barbie Sirena mi ispirava un casino di romantiche storie ambientate in riva al mare, l'ho chiesta anche per Natale quando avevo 7 anni, ma mi è arrivata Barbie Sci... c'è una bella differenza!




Ma sono sempre stata una bambina realista: ho chiesto Barbie Sirena, ma non sognavo di avere la coda da grande...
le bambine di adesso vogliono la Bratz e la prima cosa che sognano è di rifarsi le bocce....






Enjoy

Carlì

L'uscita dal Tunnel

No, una folla di Emo non mi ha contaminata con la loro depressione cronica e quindi non mi sono tagliata le vene per colpa loro.

Noooo! Vi dico che nemmeno passare per sbaglio per uno di quegli orrribili blog glitterati mi ha tolto la vista proibendomi di scrivere qui per voi!


Ma accidenti! No, nemmeno quello. Non ho mai avuto paura di dover pagare la tassa editoriale sui blog, e anche se l'avessero messa, il mio blog sarebbe stato pubblicato in nero.

Si chiama PIGRIZIA.
Non penso sia una malattia così grave. In effetti mi piange il cuore quando il mio delizioso maritino apre il cassetto e mi dice "Amore, sai che devo comprarmi calzini e mutande nuovi perchè mi sa che non ce ne sono più"... io gli rispondo di sì, ma lui è IGNARO che tutta la sua biancheria sia in fondo al cesto che pazientemente attende una generosa dose di Dixan...
Mi dispiace anche quando va a riesumare le sue magliette più improbabili, perchè le altre sono anch'esse in lista d'attesa per il lavaggio.


Ma quando si tratta di blog è diverso.

Parti con l'entusiasmo a dodicimila, il piacere della novità (che su di me ha sempre un fascino irresistibile), poi dopo un po' inizi a drogarti con The Sims 2, installi tutte le espansioni, tutti gli stuff pack... e fai fatica a capire che l'attività domestica che hai aperto non ti frutta EURO, ma SIMOLEON, che per quanto sicuramente valgano più della moneta europea, i negozi sono ancora restii ad accettarli!

Al di là di questo, c'è anche un vizio occulto in me, che si chiama "inconcludenza", che è ben peggio di qualsiasi malattia.
Mi rendo conto di soffrirne quando i miei Sims iniziano a chiedere particolari attenzioni, e io li faccio morire all'interno della loro stessa piscina (togliendogli la scaletta non riescono più ad uscire e muoiono di fame, stenti, fatica e defecandosi addosso, n.d.r.), oppure quando invecchiano e siccome nei Sims non c'è una Rupe Tarpea (roccia da dove gli antichi romani buttavano giù anziani, handiccappati e gente in generis socialmente inutile, n.d.r.), mi limito a murarli vivi (dove muoiono sempre di stenti pisciandosi addosso) e rivendo la lapide con la quale guadagno ben 120 $IMOLEON!!!

Insomma, questa malattia orrenda a volte si ripercuote sulla mia vita, gettandomi in un tunnel senza fine. Però ogni tanto cerco di uscirne e battezzo degli eventi che non devono esserne sfiorati: in primis la mia relazione sentimentale (ho trovato l'uomo perfetto, non mi sembra il caso di cedere all'inconcludenza), in secundis il mio blog.

Sì, perchè il mio blog non merita di deludere i suoi miliardi di assidui lettori (Silvia, Silvia, Silvia, Silvia... forse anche Silvia! E, aspe... anche Silvia!).

Quindi oggi mi prendo il severo impegno di uscire dal tunnel dell'inconcludenza blogghistica e torno a delirare, a regalarvi i miei strippi.

Non si sa mai che qualcuno ne tragga beneficio, ad esempio un dipendente statale nullafacente (che spero abbia poca vita), la Silvia quando in ufficio strippa coi cinesi, il mio maritino quando tra una piastrella e l'altra vende anche un mio lavoro grafico, mio fratello forse quando la smette di tagliare carote alla julienne...


Già vi do l'anteprima del mio prossimo intervento, come impegno e per solleticare la vostra inconfessabile e perversa voglia di bastardaggine...

LE BRATZ....


Enjoy!

Carlì